Da circa dieci anni Italdron crea e commercializza droni professionali, made in Italy di altissima qualità. E’ operatore tra i primi costruttori autorizzati da Enac – Ente Nazionale Aviazione Civile – a certificare i processi costruttivi ed è socio fondatore e membro del consiglio direttivo di Assorpas – Associazione Light Remoted Rpas.
Chiediamo a Tommaso Solfrini quali sono state le tappe del loro percorso di successo.
“Italdron è nata, sul finire del 2008, dall’idea progettuale di tre giovani soci appassionati di tecnologia e di volo. Nel 2012 abbiamo costituito la società ed oggi contiamo più di 30 addetti e lavoriamo su mercati internazionali per oltre un 30% del nostro fatturato: Europa, Sud America, Stati Uniti, Emirati Arabi, più altri in fase di sviluppo. Già dal 2018 il rapporto Italia-Estero sarà ribaltato. Il nostro punto di forza sta nell’erogare soluzioni credibili per il settore industriale. Sicuramente essere stati tra i primi legalmente autorizzati ad operare e a rilasciare certificati dei prodotti da noi progettati e realizzati ed erogare corsi di formazione ci ha dato una spinta considerevole; infatti siamo stati tra le prime società a consentire ai clienti di autorizzare i droni al volo quando ancora la normativa ENAC era giovanissima. Abbiamo fondato la nostra strategia competitiva su un mix di tre elementi che hanno una complementarità molto forte: la formazione al volo e alle applicazioni per consentire ai clienti di usare i mezzi al meglio, il prodotto e la tecnologia in risposta alle esigenze dell’ambito industriale, i servizi che eroghiamo attraverso un network di selezionati professionisti offrendo rilievi e data processing. Abbiamo saputo comprimere i costi, aumentare le prestazioni del prodotto e strutturare servizi a valore aggiunto cercando di rendere il flusso di lavoro completo e rispondente alle esigenze del committente. Nel 2016 abbiamo costituito l’Accademy in risposta e per effetto di una revisione della normativa di settore. In sostanza, oggi il mercato ci riconosce un plus di competenze sia come costruttori sia come problem solver”.
Come si configura il mondo dei competitor ed il vostro sistema di relazione col modo della ricerca e dell’università?
“Il mercato dei droni è un mercato giovane ed in questo contesto noi siamo quelli con più storia. Alcuni competitor entrano con più capitali ma meno esperienza. Noi siamo versatili al mercato, abbiamo una reattività che ci permette di adattarci in fretta specie dinanzi alle variazioni normative ed esigenze di mercato. Quanto al rapporto col mondo della ricerca devo ammettere che non sono facili, seppur i contatti e gli interscambi non sono mancati, la maggiore difficoltà è data dai tempi e la reattività, il nostro come detto è un mercato veloce e le risposte devo essere allineate ai tempi del mercato. Devo dire che le relazioni avviate col CNR – Centro Nazionale Ricerche, grazie al ruolo di facilitazione di CNA, sembra aprire scenari interessanti. La relazione è appena cominciata, vedremo gli sviluppi”.
Un ultima domanda: come vedi Italdron da qui a 5/10 anni?
“Anche solo i 5 anni è un lasso di tempo troppo lungo per fare previsioni il nostro settore. Posso dire che l’Internet Of Think potrebbe rivoluzionare il nostro mercato. Ci stiamo relazionando con società leader per rendere sempre più connessa la nostra tecnologia: trasferimento dati e processing più intelligente, per esempio. Il risultato atteso è la affermazione di Italdron in ambito internazionale. Nel futuro ci vediamo come protagonista nel settore delle applicazioni industriali, con una posizione di eccellenza rafforzata dal Made in Italy.